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Prenatali

All’inizio di una gravidanza mille ansie attanagliano la mente di una futura mamma, ma soprattutto il fatto che il feto sia sano. A tal proposito esistono accertamenti sia invasivi (che impongono un certo rischio abortivo per il feto) sia non invasivi.

Questi ultimi sono ormai entrati nella routine della medicina. Durante la gravidanza, alcuni frammenti del DNA del feto circolano nel sangue materno e sono rilevabili a partire dalla 5° settimana di gestazione. La quantità di DNA fetale circolante aumenta con l’avanzare dell’età gestazionale e dalla 10° settimana di gestazione è sufficiente per garantire l’elevata specificità e sensibilità del test.Il test del DNA fetale è un esame prenatale non invasivo che, analizzando il DNA fetale libero circolante isolato da un campione di sangue materno, prevede 6 livelli di approfondimento grazie ai quali è possibile ottenere il quadro informativo più completo in gravidanza a oggi disponibile. Il test permette infatti di vedere aneuploidie e sindromi da microdelezione, dalle più comuni alle più rare, alterazioni strutturali in tutti i cromosomi del feto e la presenza di mutazioni correlate a gravi patologie genetiche.

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